This paper discusses Monica Bellucci and the cinematic roles that have made her famous. In true "monstrous feminine" style, her characters often portray a dichotomous madonna/whore. This madonna/whore trope is common to Italian and Italian American culture and society, and is reflected as such in both literature and film. I chose to write about this particular topic because I believe Monica Bellucci's filmographic career has really embodied the persona of the madonna/whore in a way that no other actress's (Italian or otherwise)has done.
ITL436
17/12/07
Reich
Monica Bellucci: The Madonna and the Whore
in Contemporary Italian and American Cinema
Monica Bellucci è una delle “stelle” italiane più conosciuta nel mondo, specificamente nel mondo di cinema americano e francese. Sebbene che la maggior parte degli attori italiani non siano ben conosciuti negli stati uniti, Monica Bellucci è veramente una eccezione. Nel mio saggio finale, sperò di spiegare come lei è rappresentata nel cinema italiano e americano, ed anche specificamente dagli americani. Stephen Gundle e Maddalena Spazzini, nel loro articolo “Stars and Stardom in Contemporary Italian Cinema” dicono che ci sono due elementi della persona pubblica di Bellucci: prima, la reputazione come una delle più belle donne del mondo; secondo, la percezione di lei come “femme fatale” o donna scura. Quelle ideè sembrano strettamente collegate con il concetto della “madonna e la puttana”, e attraverso questo saggio sperò di dimostrare i caratteristici dei ruoli di Bellucci ed illuminarli.
Monica Bellucci ha recitata nei tanti film; però è interessante che la maggioranza dei suoi film sono francesi (probabilmente a causa del suo marito francese) o americani, e non italiani. Il ruolo italiano di cui lei ha ricevuto più riconoscimento è quella di “Malèna”, un ruolo di una donna veramente oggettivata. Infatti, ha ricevuto un premio per suo ruolo nel film francese “L’appartement”, però generalmente non è conosciuta per esso negli stati uniti. Recentemente, Bellucci ha recitato nei alcuni film americani, specificamente i film “Matrix”, e “the Brothers Grimm”. L’idea della “Madonna and the whore”, o “la Madonna e la puttana” è un concetto difuso attraverso la cultura italiana però anche la cultura americana. Nei quasi tutti i suoi film, Bellucci è dipinta come una donna voluttuosa e sensuale, cioè in un certo senso, una rappresentazione di una puttana. Però, in un modo interessante, uno dei suoi personaggi cinematografici di recente è Mary Magdalene (quindi Maria Maddalena), l’amante di Christo, nel “Passion of the Christ”. Non so se sia un ruolo che define di più la personificazione della Madonna. Questo crea una situazione interessante: come è rappresentata la donna (specificamente, la donna italiana) nel cinema di oggi? Qualcosa è cambiata, o le donne nei film stanno nella stessa posizione che si sono occupate attraverso tutta la storia?
THE “AND” FACTOR
Qualcosa di interesse che ho osservato è un fenomeno che mi piace chiamare “il fattore di ‘and’”; quindi, “the ‘and’ factor”. Cioè, l’introduzione del nome Bellucci nei titoli (particolarmente i titoli di testa) di un film con l’articolo “and” o “e”. Secondo me, questo è veramente interessante. Cos’è l’implicazione di essere sempre introdotta con “and” (specialmente paragonata con gli altri attori nel film che non sono introdotti così)? Bellucci è veramente una “commodity”, quindi qualcosa da “vendere”. Con l’inclusione di “and” davanti dal nome, è sottinteso che lei non è allo stesso “livello” di recitare come gli altri attori ritenuti “autentici” dal pubblico. Diventa un oggetto che deve essere introdotto, in qualche modo, diverso dagli altri attori nel film. Di solito, vediamo quel tipo di introduzione con “and” soltanto con i divi grandi e benconosciuti, che recitano ruoli di “cameo”, persone con celebrità che non sono propriamente “attori” nel stesso senso come gli altri, conosciuti per participando nei film con ruoli di se stessi; per esempio musicisti come Willie Nelson in Half Baked, o atlete come Charles Barkley in Forget Paris. Anche vediamo mio “fattore di ‘and’” sulla televisione. Dopo il suo lasso di tempo nelle serie The Sopranos di HBO, Drea DiMatteo aveva ricevuto un similare titolo di testa con “and” come “Gina” nel sitcom di breve durata “Joey” di NBC. Sebbene che era una dei personaggi maggiori, è sopratutto la natura del suo personaggio (promiscua, non di essere preso con serietà) che merita quel tipo di riconoscimento. Nel quasi tutti dei film menzionati qui, Monica Bellucci è introdotta con “and” come una commodita, anche se è una delle carattere maggiori.
PERSEPHONE, LA DOMINATRIX DEL MATRIX
Negli secondo e terzo film della trilogia Matrix (Reloaded e Revolutions, rispettivamente), il ruolo di Persephone, la moglie del cattivo programma “the Merovingian”, è emblematico della consapevolezza dal pubblico rispetto a Bellucci. Anche come quasi tutti suoi altri carattere, Persephone rimane silenziosa durante la riunione fra suo marito e i tre membri di Zion (Morpheus, Trinity, e Neo). Inoltre, come tutti gli altre carattere di Bellucci, Persephone è una rappresentazione di passione, in questo caso una passione perduta, e di un desiderio irrealizzato. Il Merovingian è furbo, affascinante e attraente, e (sebbene che all’inizio non lo sappiamo) cosi è la moglie. Persephone si dimostra di essere una buon uguale alla forte personalità del Merovingian — ci porta Morpheus, Trinity e Neo a qualcuno che desiderano incontrare, però il Merovingian non li ha donato permissione di farlo. Lei tradisce suo marito soltanto per cercare vendetta, a causa del suo infedeltà. “È un gioco, soltanto un gioco”, dice Il Merovingian alla moglie quando si è affrontato con l’accusione della sua infedeltà. Con una freddezza impressionante, Persephone lo risponde (con significato del suo tradimento), “Anch’è questo un gioco”. Sia un film americano, un film italiano, o anche nel Matrix, vediamo che tutti ritorna al sesso. In un segno collegato, parliamo della “regina dello specchio”, imortalizzata nel film Brothers Grimm, e una delle carattere più sessuale (almeno sensuale) di tutti recitati da Monica Bellucci.
THE FAIREST OF THEM ALL – MIRROR QUEEN IN BROTHERS GRIMM
Secondo me, Bellucci come “regina dello specchio” nel film the Brothers Grimm di Terry Gilliam è una delle sue carattere più interessante della sua carriera, ed anche una delle più “tipica” che defina la sua percezione nel mondo internazionale di cinema. Di nuovo, è introdotta con “and Monica Bellucci”. La storia di questa regina è una di fantasia. La favola dice che lei era “apprezzata del tutto di europa, celebrata per la sua bellezza incredibile”, e aveva solicitato l’uso di spiriti malefici per preservarsi con un incantesimo di vita eterna. Portando immagine di Rapunzel, anche se una versione cattiva, Bellucci rappresenta la epitomia di bellezza, isolata nel torre d’avorio, con cappelli neri invece di quelli d’oro di Rapunzel. Come dice Gilliam durante il “commentario dal regista”, Bellucci ha rappresentato il “casting perfetto”, però non sembra né un po’ la bellezza tipica che si puó trovare nel bosco di Germania, dove questa storia è tenuta a svolgere. “Il suo dialogo è spesso molto limitato, e lei invariabilmente usa la sua bellezza fisica per ottenere i suoi desideri” (Spazzini/Grundle 6), una tema ovvia nel Brothers Grimm. Anche nel commentario, Gilliam dice sardonicamente che aveva “truffato” un po’ con il costume di Bellucci: “un buon costume dal medioevo sarebbe abbottonato fino al collo—quindi ho detto, ‘ma non lo so, penso che abbiamo altre cose qua che potremmo vendere’... abbiamo approffitato di tutti Monica può portare allo schermo”. Questo citazione dimostra il concetto di Bellucci come oggetto di fantasia erotica e non come attrice. Lei è veramente la persona più pericolosa nel film, bella però spietata; il fatto che la “regina dello specchio” non ha un proprio nome, rimane una misteria sconosciuta, con capacità di essere traditrice.
Dominique Mainon e James Ursini affermano cose similare sopra questa carattere nel loro libro di recente The Modern Amazons: Warrior Women on Screen. “La fonte principale di cattiveria nel [the Brothers Grimm] è la regina dello specchio, recitata da Monica Bellucci, più interessante che gli altri personaggi nel film. Come nelle serie di film Matrix, quando ha recitato il ruolo di Persephone, Bellucci personifica il ruolo di una dominatrice...suo comportamento come un cadavere è macabro, però quando i suoi corteggiatori la vedono attraverso lo specchio (lo sguardo), sembra squisita... mostrando il simbolo della donna come “paura anciana” e l’affascinanza erotica”(Mainon/Ursino 49). Lo specchio rappresenta la dualità della donna, specialmente la donna bella. La voce della regina è anche di alta tonalità come una babydoll innocua, dice agli uomini che lei può “realizzare tutti i loro suoni”. La regina sta veramente personificando la natura incostante della donna; esercita la sua potenza sopra gli uomini. Una cosa interessante che diceva Bellucci con riguaro alle “fiabe” è che “dietro della storia c’è la verità”, visibile qui con questa figura della regina, sottolineando l’idea che la seduzione può
essere anche una certa forma di stregoneria, rinforzando il concetto che la Madonna può essere anche una puttana.
In un modo interessante, l’unico personaggio “italiano” dipinto nel film e il “nobiluomo” Cavaldi, recitato da Peter Stormare. Lui ha un “accento” completamente assurdo e ha tanti malapropismi ed errori nel suo parlato “italiano”. Suo comportamento di bravado e buffoneria è una forma di momento divertente. Apparentemente, Monica non è offesa dal descrizione di un paesano... finché riceva il salario! Infatti Bellucci è affrontata con, come dicono Gundle e Spazzini, “una varietà di tipi paradigmatici, ed una seria di scheme di comportamento che [gli attori italiani] sono obbligati di accetare, sposarli in parte, o rifiutare”(Gundle/Spazzini 12), cioè chiaro in questo caso.
Come abbiamo visto, dopo l’introduzione della televisione, il concetto di “divo” o “star” si è iniziato di cambiare; poco a poco la televisione ha spostata o dislocato il cinema, diventando “la più universale e immediata di mass media”. Paragonati con i personaggi televisivi, i divi del cinema erano figuri esagerati, quindi “larger-than-life”; avevano personalità individuali, avevano una mistica derivata da una mescolanza di accessibilità e distanza. Monica è una bella rappresentazione di questa idea, perché la sua bellezza esotica tenta lo spettatore, però alla stessa volta mantiene una distanza attraverso l’atto di non parlare quasi mai. Vediamo quel rappresentazione subito, però primo voglio discutere una eccezione di questa regola e suo ruolo nel film Ricordati di me, dal regista Gabriele Muccino — quella carratere è la di una donna intelligente, accessibile, anche con problemi personale come tutti.
LA DONNA COME VIA DI FUGA — RICORDATI DI ME
Nel questo film di Muccino, il personaggio di Alessia è una “amante perso” di Carlo, uno dei protagonisti, però non nel stesso modo come gli altri film che aveva fatti. Sebbene che Bellucci è di nuovo veramente un oggetto di desiderio sessuale, anche deve avere qualcosa più seducente che la moglie di Carlo (e non soltanto la bellezza). Vediamo che lei è uno certo tipo donna di negozio, molto arrivata. Lei ha molto da dire, può prendersi in giro se stessa, suscita affetto dall’audienza quando parla della sua “faccia di mela”. È bella, però non in un modo esagerato come la regina dello specchio. Non e affascinante con “glamour”; infatti e una donna intelligente, personabile, che tutti di noi saremmo triste di non aver mantenuto. Tutti gli personaggi nel film vogliano scappare qualcosa nella loro vita, e la carattere di Alessia fornisce una via di fuga per Carlo. Una scena pivotale è il pranzo fra Carlo ed Alessia, dove lei lamenta il marito che la considera “prevedibile e fidabile.... troppo affidabile per essere ancora stimulante”... una presenza mai associata con Monica Bellucci. Sebbene che Alessia si e trasformata in quello che il marito voleva, (che richiama alla mente la trasformazione di Malèna in quello che la città voleva) il marito adesso non la vuole più e cerca cose stimulante fra le altre donne.
Quel film è anche interessante perché mostra le donne come manipolate e potenti, però con debolezze e fortezze tutti a due. La figlia Valentina usa la sua bellezza (e infatti la sessualita) per promuovere la sua carriera televisiva. Una cosa importante ed anche che Alessia ed anche la moglie di Carlo (Giulia) assieme imbrogliano, invece del scenario più tradizionale in cui i mariti sono gli imbroglioni — allora noi come l’audienza giudichiamo i mariti più fortemente per quel peccato che le moglie. In un certo senso, Ricordati di me rompe alcuni stereotipi dai ruoli di genere. La dominazione del cinema a causa della televisione durante gli anni 80 e 90 è anche collegata con la storia di una dominazione completa sulla società e clima politica italiane durante quel periodo. L’attrazione di essere famoso nel cinema durante gli anni della dopoguerra si è sostituita con una ambizione di essere uno star televisivo. Come dicono Spazzini e Grundle, “i tipi di ragazze che avevano inondato i concorsi di bellezza degli anni della dopoguerra (con speranza di incontrare prodottori, che offrirebbero loro una passaporte a celebrità e ricchezza avevano participato ancora nei concorsi di bellezza …però con gli occhi fissati sulla televisione”(Grundle/Spazzini 5). Ricordati di me è una rappresentazione molto interessante di queste ideè, molto visibili nel carattere di Valentina, che trascorre la maggior parte del film inseguendo uno certo tipo di celebrità televisiva. Anche nel suo carettere vediamo la presenza conservativa di Berlusconi e la della t.v.; quando suo fratello chiede che lei pensa di lui, Valentina risponde che lui si comporta come “uno sfigato della sinistra, mentre il resto del mondo si dirige altrove”, cioè un sentimento veramente conservativo che rifletta i pensieri della società italiana contemporanea.
MALÈNA — THE ONE YOU WILL NEVER FORGET
Nel film Malèna di Giuseppe Tornatore, Bellucci è assegnata il ruolo di Malèna, una bellissima vedova in un piccolo vilaggio Siciliano. Attraverso la passione segreta per Malèna, il ragazzino Renato diventa uomo. Malèna, come dice Bellucci in una intervista nel commentario, “rappresenta il suono, l’amore, l’imaginazione, e la realtà”. Secondo me, anche rappresenta i desideri ed i suoni di un popolo. Malèna è l’epitomia di una fantasia per il villaggio; a causa della sua bellezza incredibile, gli uomini vogliano essere con lei, le donne vogliono essere lei in se stessa. Malèna sopporta perdita dopo perdita, però non riceva nessun appoggio dalla communita. Quindi poco a poco lei diventa la puttana di cui i cittàdini insistono che è. Quando emerge come una “nuova Malèna”, ha colorato rosso i cappelli, un segno traditionalmene associat con la Maria Maddalena (di non dimenticare è una prostituta). Nel caso di Malèna, la bellezza è un imprigionamento. Lei soffre il tipico “double standard”, italiano (però anche americano) quando è incolpata con i problemi matrimoniale dal dentista. Grazie alla moglie e il resto delle donne invidiose della città, Malèna è accusata di aver sedotto il dentista (mentre è sicuramente vittima innocente).
A causa della riconfigurazione nei mondi dal cinema e della televisione, il ruolo di “stardom” nel mondo di cinema non potuto essere distinto dagli altri tipi di celebrità. “Attraversamenti” fra i diversi mezzi di media erano d’abitudine, e “personalità televisivi a volte usavano la loro celebrità acquisita per guadagnare ruoli nel film” (Spazzini/Grundle 5). In una intervista nel “special features” del DVD, Bellucci lo affirma, diciendo che era prima modella e attrice nei alcuni commerciali televisivi. Ha accettato quel ruolo nel Malèna con entusiasmo, perché (come dice lei) “Non succede spesso la possibilità per una attrice italiana, di lavorare in un film che può essere internazionale”. Bellucci si è “attraversata” dei mezzi di media, però ancora non è considerata “attrice” nel stesso senso che altre senza questa storia o (più probabilmente) la sua bellezza famosa.
Spazzini e Grundle confermano che “non ci sono molti film in cui le sue curve abbondante sono coperte”, una dichiarazione che non è più vera che nel caso di Malèna. Una differenza chiara fra la versione del film originale (quindi italiano) e la distruibuita negli stati uniti è la mancanza delle scene che mostrano la nuda Bellucci in totalità. Qui vediamo una cosa importante fra il mondo cinematografico italiano e l’americano. La mentalità conservativa degli americani era preso nella mente dei produttori, ovviamente; se esamina le due versioni assieme, si può vede un primo esempio del cambiamento di una scena tipicamente italiana per conformare all’ideologia più conservativa, soltanto per vendere più copie ed ottenere più conoscimento internazionale.
Non è capito per caso che Malèna condivida suo nome con la famosa prostituta Maddalena della Bibbia. Malèna mai vendica, (senza la scena nel tribunale), e non parla quasi mai, però invece mantiene una “idea di femmininità più vecchia/tradizionale, non come fortezza però modestia” (Gundle, ICS 347). Purtroppo gli altri personaggi nel film non possono vedere quel virtù, soltanto sentono l’invidia a causa della bellezza di Malèna o (nel caso di uomo) il desiderio di possederla. Alla fine del film, lei è battuta, veramente bandita come una prostituta. Però sopravvive, e torna a dispetto dei cittàdini. Quando torna con il marito, ancora forte nel suo silenzio, è finalmente accettata nella società. Malèna diventa la personificazione di Maria Maddalena, alla fine diventa una rappresentazione di una prostituta redenta.
PUTTANA REDENTA — MARIA MADDALENA NEL PASSION OF THE CHRIST
Nel film recente the Passion of the Christ di Mel Gibson, Bellucci recita il ruolo di Malèna, però in un modo diverso. È possibile che in questo caso, Bellucci è “cast against type”? Il nome “Mary Magdalene” è una contraddizione nei termi in se stesso; “Mary” riporta alla mente la madre di Christo, la più pura femmina che ha mai esistata, mentre “Magdalene” è sinonimo con l’immagine di prostituta. In quel film, Bellucci rappresenta le due. Invece di essere titolata con una introduzione di “and”, in Passion riceva il credito secondo, e una fotografia abbastanza grande sulla custodia del DVD. Ora è veramente una icona della storia occidentale, da essere considerata con serietà. In contrasto con gli altri ruoli che aveva, la Maddalena qui è modesta, coperta, senza trucco. Non è per nulla affascinante; infatti l’unica volta che sembra “atraente” è durante la scena retrospettiva quando è ancora prostituta (lapidata in pubblico come Malèna). Dopo quest’episodio, non porta di più il trucco né gli orrechini.
Bellucci è una attrice famosa — la più famosa tra un cast di sconosciuti— però ancora non ha più di dieci “lines” nel film! Come dicono Spazzini e Grundle, Monica Bellucci usualmente recita una italiana, a causa probabilmente del suo accento italiano (Spazzini/Grundle 6), però in questo ruolo parla in Aramaico. Allora con una esecuzione in una lingua essenzialmente sconosciuta di tutti, suo accento diventa inosservato, e Bellucci può essere vista come attrice con oggettività.
CONCLUSIONE
Anche se i film che ho discusso sono contemporanei, quella idea sopra “la Madonna e la puttana” non è soltanto una creata dal mondo di oggi. Questo concetto di “oggettivare” o “categorizare” la figura della donna si è rimasto attraverso nel corso dei secoli. Oggi, molti persone sono opposto a “l’oggettivicazione” della donna, specialmente i gruppi feministi ed i registi nel inseguimento di giustizia umana, di una rappresentazione uguale fra le donne e gli uomini. Nonostante quel fatto, c’è una mentalità tenace è anti-feminile, poi misogina, che Bellucci (anche tra alcune altre) oggi continua di rappresentare se stessa. Però, con l’inclusione del suo ruolo nel Passion of the Christ, magari siamo arrivati ad un momento critico nella carriera di Bellucci. Magari, con quello, c’è speranza per Bellucci da consolidare la sua positione nel mondo di cinema, di guadagnare ruoli più “autentici”, e non soltanto quelli transitori.
FILMOGRAPHY
Brothers Grimm, the (dir. Terry Gilliam, 2005)
Maléna (dir. Giuseppe Tornatore, 2000)
Matrix Reloaded (dir. Andy/Larry Wachowski, 2003)
Matrix Revolutions (dir. Andy/Larry Wachowski, 2003)
Passion of the Christ, the (dir. Mel Gibson, 2004)
Ricordati di me (dir. Gabriele Muccino, 2003)
BIBLIOGRAPHY
Forgacs, David and Lumley, Robert eds. Italian Cultural Studies: an introduction.
New York: Oxford University Press, 1996.
Gundle, Stephen and Spazzini, Maddalena. Stars and Stardom in Cotemporary Italian
Cinema.
Mainon, Dominique and Ursini, James. The Modern Amazons: Warrior Women on
Screen. Minnesota: Hal Leonard, 2006.
Marcus, Millicent. After Fellini: National cinema in the postmodern age. Baltimore:
Johns Hopkins University Press, 2002.
Saturday, August 29, 2009
Monica Bellucci: the Madonna and the Whore in Contemporary Italian and American Cinema
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