Saturday, August 29, 2009

Lingua Informatica di Oggi: computer and SMS speak in Italy

If you speak Italian, this is actually kind of an interesting paper. It's all about the new "computer speak" and "text speak"... you know, like we have in English... lol? ttyl? But I talk about its proliferation into Italian parlance and computer/text speak. If you're interested in "the computerspeak of today" in Italy, then this essay ought to pique your interest.


ITL426
Repetti
11 Dicembre 2007

Lingua informatica di oggi: la difusione della CMC

Durante gli anni recenti, abbiamo visto una grandissima crescita della diffusione dell’uso del computer nella nostra vita quotidiana. Infatti, anche se solo 10 o 15 anni fa non era così, adesso è difficile trovare una famiglia che non ha almeno un computer in casa. Il linguaggio del computer (o la comunicazione mediata dal computer, CMC) è molto difuso sull’internet e ci sono tanti opportunità di trovarlo: la posta elettronica, i newsgroup, il chat/IRC (come Yahoo chat in Italiano oppure AOL chat in Inglese), l’instant messaging, i “social networks” (come Myspace, cioè presentato sia nell’italiano sia nell’inglese), i blog, ed i vlog. Ce ne sono altri modi in cui si possa incontrare la CMC però questi sono i più comuni, in generale. In un modo interessante questo “nuovo linguaggio scritto” non è soltanto presente nel e-mail, o nei messagi nel computer. Possiamo vedere la stessa situazione riguardo al uso diffuso del telefonino, infatti in molti circostanze ancora di più.

Come io sono abbastanza giovane, sono dell’opinione che la maggioranza dei giovani di oggi sanno non soltanto come usare bene un computer, ma anche hanno una vera facilità con i termini di cui stiamo parlando. Io usavo il computer metà della mia vita, l’instant messaging lo stesso, ed inviavo SMS da quando sono introdotti. Mi considero molto famigliare con quei mezzi di comunicazione e per questa ragione il “nuovo linguaggio” della tecnologia mi interessava di più. In questo saggio, spero di trovare alcuni termini della CMC (usati sulla rete) o del SMS che non abbiamo discusso o letto nel nostro corso, sia che sono in italiano originalmente, siano tradotti dall’inglese all’italiano, sia che sono prestiti o calchi. L’altro scopo di questo saggio è di analizzare o rafforzare un po’ alcuni punti degli articoli che sono scritti su questo tema ed anche che abbiamo letto in classe.

Ci sono tantissimi siti sulla rete in Italiano anche in Inglese che mostrano diverse opinioni dal pubblico, riguardo al linguaggio usato dal computer, e, più specificamente, dal SMS. Basta menzionare solo due o tre di questi siti, senza mettere le loro liste nella sua totalità, altrementi questo saggio sarebbe centinnaio pagine in lunghezza. La prima che ho ripassato è anche la cosidetta “prima enciclopedia dello slang italiano”. Si è intitolata Slangopedia (da non confondere con Lexipedia, una creazione similare fatto di David Crystal nel suo Glossary of Textspeak and Netspeak), cioè una collezione online del linguaggio nel gergo, creata di volontari e mediata della pubblicazione italiana L’espresso. Siccome questa lista è composta di suggerimenti dalle persone corporeale, e l’aggiornamento della lista è sempre succedendo, il sito è una buona risorsa per vedere quale sono le parole o frase usate nel gergo; allo stesso tempo anche è buono per scoprire termini nuovi che rifflettono la crescità della lingua parlata nel computer o nell’SMS.

Una cosa che io ho trovato interessante è il confronto fra le liste dei termini delle abbreviazioni CMC/SMS in italiano e quelle presentate in inglese. Non mi coglie di sorpresa che ci sono tantissimi calchi, o traduzioni, preso dall’inglese all’italiano — però all’inverso (dall’italiano all’inglese) l’esatto contrario, e non ce ne sono. Non ho trovato neanche uno. Un’altro punto d’interessa è che YouTube.com, cioè presentato in 18 lingue, ha una versione “globale” (che ovviamente, è presentata in inglese americano). Anche se c’è una versione “UK” (Gran Bretagna) la versione “globale” rimane Americana. Ecco due rafforzamenti dell’idea che nella CMC e gli SMS, la lingua inglese è stata diventata la vera “lingua franca” della rete.

In un modo interessante, ci sono molti calchi derivati dall’inglese nel linguaggio del SMS, e della CMC, anche se sono abbreviazioni. Barbara Fabbroni, nel suo libro L'SMS: una tribù comunicativa, ci mostra una tabella dei termini molto usati nel linguaggio SMS in italia; ci sono tanti che vengono dall’inglese: IMO (nella mia opinione, 10q (grazie), 2nite (stasera), FYI (per la tua informazione), b4 (prima), l8r (più tarde), y? (perché), asap (appena possibile) (Fabbroni 79). È interessante vedere che metà di queste abbreviazioni includono le grafiche numeriche.

Il sito pcw.it (PC World Italia) ci da questi acronimi tradotti dall’inglese:

HAGN- Buonanotte (dall’inglese “have a good night”)

LAFS- Amore a prima vista (dall’inglese “love at first sight).

Ho trovato alcuni esempi di prestiti/calchi che rappresetano — ma anche alcuni che sono un po’ fuori — delle regole dei prestiti/calchi che abbiamo discusso in classe.

Waita - Aspetta, dall’inglese “to wait” (Slangopedia).
Possiamo vedere in questo esempio che c’è l’addizione di una “a” finale, come l’addizione della “a” finale del prestito “bistecc + a”. Allo stesso tempo, come abbiamo discusso in classe, questo fenomeno non è molto comune adesso, e per questa ragione l’esempio di “waita” è uno d’interessa.

Nick - Per dire nome [da nickname, il soprannome da scegliere per entrare in un chat] (Slangopedia).

In questo esempio, possiamo vedere un’altro fenomeno dei prestiti che abbiamo discusso in classe—quello dell’adattamento sintattico; cio è l’interpretazione di una parola composta aggettivo-nome che viene tradotta come nome-aggettivo, seguendo le regole sintattiche italiane. Infatti nella mia esperienza, il termine “nick” è usato ovunque sulla rete. Se una persona vorebbe andare in qualsiasi chat, per esempio il chat italiano di yahoo.it, dovrebbe scegliere un “nick” prima di entrare.
Alcuni dei termini prestiti usati degli italiani vengono usati degli italiani in un modo specifico. Per esempio, un ragazzo di Bologna propone la seguente voce sul sito di Slangopedia:

AFK - Letteralmente: Away from my keyboard. Acronimo utilizzato in MMORPG (Massive Multiplayer Online Role Play), chat e instant messaging per indicare che si sta temporaneamente abbandonando la tastiera. Vale per tutte le attività online in cui sia necessaria l'interazione continuativa con altri giocatori.
Qui vediamo che questo “AFK”, anche se è un termine usato frequentemente dai utenti che sono parlanti d’inglese, viene usato solo in alcuni casi. Io non ho sentito “afk” nella lingua parlata tranne che è menzionato quando qualcuno sto parlando in particolare di un episidio/evento/conversazione online. Per esempio, io ho sentito (ma anche l’ho detto io) qualcosa come “Non ho parlato con Susanna ieri perché lei era afk”. Questo concetto mi porta al mio prossimo punto, cioè l’influenza dei “videogiochi multiutente” non soltanto nella CMC ma anche la lingua parlata.

Come abbiamo già visto, ci sono dei termini CMC prestiti dall’inglese all’italiano che vengono del mondo online dei videogiocatori. I termini seguenti vengono usati nel mondo online italiano, ma sono prestiti dal mondo dei MMORPG, quindi il mondo dei “videogiochi multiutente”:

PWN – Un tipo di refuso digitato spesso. Viene infatti da “own”, cioè una dichiarazzione usata spesso nel linguaggio dei giocatori degli MMORPG sulla rete quando un giocatore ha vinto sopra un’altro durante un gioco online. La frequenza con cui i giocatori hanno fatto questo errore è stata abbastanza da poter diventare ‘pwn’ una frase molto difusa nella rete in se stessa.

Kik – Un tipo di refuso digitato spesso. Viene infatti da “LOL”, ma è diventato una frase molto difusa nella rete. In tanti casi, se una persona digiterebbe “kik”, una gran parte degli altre persone con cui sta parlando lo capirebbero come “lol”.

L’introduzione di G4tv (un canale sulla televisione dedicato solo al “gaming” e ciò che i giocatori fanno come comunità sull’internet) è stato sviluppato sopratutto per discutere e promuovere i videogiochi specificamente riguardo al “online community”. Negli anni recenti, il G4tv ha goduto un gran sucesso e crescita di popolarità, e si è espanso per includere tutto nuovo con rispetto alla tecnologia in generale, quindi è una risorsa eccellente per imparare e rimanersi bene informato. G4tv trasmesseva un show alcuni giorni fa sul termine seguente, che volevo includere in questo saggio:
W00t – Una grida di gioia, di solito dopo aver vinto qualcosa (come in un gioco o un videogioco). Può essere paragonato con l’inglese “Yay!”
Notevolmente, questa parole è scritta di nuovo con le grafiche numeriche. Il sito di CBS news porta l’articolo in totale, ed anche una sezione interattiva intitolata “Online Lingo”, dove la CMC viene descritta come “una lingua sempre evolvendo”. È interessante che secondo quest’articolo, la CMC è diventata propriamente una lingua e non più vista come solo un modo di gergo. Anche se “w00t” non è (già) una parola difusa nella lingua parlata, magari sarebbe nel futuro perché adesso è conosciuto dal dizionario come una parola vera, che può essere usato in una conversazione ordinaria. Non è nemmeno molto difusa sulla rete italiana, però infatti è usato dagli italiani che anche sono “videogiocatori”, di nuovo sottolineando l’inglese come lingua franca della rete. In attualità, dopo aver fatto questo annuncio, la ragazza che presentava eventualmente ha detto, “adesso ogni volta tua mamma dice ‘w00t’, un micino muore”. Questa battuta è divertente però anche sottolinea il punto fatto di Crystal, cioè anche se una parola della CMC viene conosciuta dal pubblico, l’atto di usarla nella lingua parlate non è sempre appropriato. Fabbroni anche dice che la lingua informatica è piena di “veri e propri errori di grammatica (76)”. Possiamo vedere chiaramene la manifestazione di questa idea fra i due esempi di sopra; anche se sono all’inizio “refusi”, o non sono compitati corettamente, vengono adottati dal pubblico e poi vengono usati comunemente non solo sulla rete ma anche nella lingua parlata.

In un messaggio inviato con posta elettronica, non c’è un limite con la quantità di parole che potrebbe essere scritta e poi mandata. Invece con SMS è l’opposto; le compagnie telefoniche implementano i limiti con il numero di carattere che possono essere inviata in un messagio. Quindi, si è sviluppata una necessità di comprimere le frasi o le parole, in modo per accordarsi in uno spazio così ristretto.

Raccontaci Fabbroni:
Inoltre, visto lo spazio molto ridotto, si aboliscono apostrofi, si troncano le parole, si mettono solo le iniziali di luoghi e nomi e spesso si modificano le parole stesse. La scrittura su sms imita la grammatia e lo stile del parlato, la regola sembra essere una sola: basta capirsi, senza badare a nient'altro (76).

Una cosa che io ho trovato interessante durante i miei chat usando instant messenger, è la necessità di usare quasi sempre gli accenti dove dovrebbero essere. Questo fatto è in confronto con il linguaggio usato nel instant messenger da noi parlanti inglese —io posso garantire che c’è una grande prevalenza del caduta della grammatica. Spesso noi digitiamo “dont” invece di “don’t”; “youre” invece di “you’re”; “wont” invece di “won’t” eccetera (oltre ad aver visto questo fatto di innumerevole persone nel chat e instant messenger, l’ho fatto io tante volte). È vero che l’inglese non ci vuole gli accenti in un senso così integrale come l’italiano, però le regole degli accenti apparentemente sono molto più inflessibile. Mi ricordo una occazione in cui ho digitato “cos’e” invece di “cos’è”, e poi mi sono venuta rimproverata dalla persona italiana con cui stavo parlando.

Ho scoperto che anche se l’uso delle abbreviazioni è molto prevalente nel linguaggio del chat, instant messenger, e SMS, non è così comune nel mondo dei blog. Per esempio, myspace.com è un sito che ha guadagnato una grande popolarità di recente. C’è anche una versione in italiano. Io provavo di trovare qualcuni blog che si usano queste abbreviazione menzionate di Berruto, Pinker, e gli altri innumerevoli siti nella rete che le hanno elencato. Ma una cosa che io ho scoperto è la mancanza di queste abbreviazione in un blog. Nella mia opinione, che sottolinea l’altro punto che ho messo sopra, cioè con uno spazio quasi illimitato, non c’è propriamente la necessità di accorciare le parole. Infatti, l’opposto è vero; mi sembra che gli autori dei blog sono mettendo in frente del mondo le loro opere scritte; quindi in generale vogliono dimostrare le loro abilità techniche e la loro facoltà con la lingua scritta.

Crystal ci dice, “SMS abbreviations were designed to suit a medium where there is a technological limit on wat can be communicated; they have no place in a medium where such limitations do not exist (allowing, as ever, for the controlled use of stylistic features in a literary context (2)”. Questa idea è vera perché in un mondo così rapido noi abbiamo bisogno di processare informazione in un modo più veloce. Io credo che con l’introduzione di chat, SMS, e particolarmente l’instant messaging, stiamo sviluppando un’abilità di processare informazione scritta quasi come informazione parlata. La rapida ricezione dell’informazione aumenta la abilità di comunicare più rapidamente. Per esempio, nel instant messaging si riceve una frase alla volta, e poi c’è la frase o l’idea nella sua totalità in modo visive. Invece quando si sente una altra persona parla, deve aspettare fino alla fine della frase per capire il senso completo. Un’altra ragione che propone questa concezione è che con l’instant messenger o l’SMS, ci sono breve pezzi d’informazione invece di un paragrafo, sarebbe troppo da capire. Un blog è normalmente composto dei paragrafi invece di frase frammentate, quindi spesso ci sono differenze tra le maniere con cui li leggiamo. Ho scoperto che, nel caso dei blog, la lingua non è resa così corta come quella di SMS, chat, e instant messenger, ed io penso che in questa arena la lingua di CMC non cambierebbe così rapida che nelle altre. Quando ho provato di analizzare altri siti dei blog in italiano, ho trovato la stessa cosa. Ecco due esempi dei blog che si mettono in confronto: il primo viene del “Myspace Italia”; ed è scritto di un ragazzo. Il secondo è scritto di una ragazza, e viene di un’altro sito specificamente per i blog e per l’espressione creativa.

Caro diario,
Oggi ho deciso di installare Linux. Non si può essere un vero hacker se non si usa Linux, e io voglio essere un vero hacker. Soprattutto per far colpo sulle ragazze. Ho chiesto a quelli che conoscevo ed ho scoperto che Giovanni usa Linux; stranamente ha gli occhiali spessi, è sovrappeso, non si lava molto, non si rade e non conosce nessuna ragazza. Mi aspettavo qualcuno di più figo, con gli occhiali scuri anche al chiuso e il trench di pelle. Probabilmente si traveste per non dare nell'occhio. Una doppia vita! Che cosa emozionante diventare un hacker. Mi ha consigliato la Debian dicendo che è la "distruzione di Linux" per veri duri. Io sono un duro. Uso il computer da quando ero piccolo; sempre Macintosh, ma quando uno sa usare un computer, li sa usare tutti! Pensa: l'hacker di "Independence Day" entrava nel sistema operativo di una nave aliena: figata! Chissà perché si chiama "distruzione di Linux". Dovrò chiedere. Che nome da duro!

Penso che questa entrata di blog è stata appropriata per questo saggio perché parla sempre del computer e delle cose informatiche. Ci sono tante altre entrate, giorno per giorno come un diario, ma un diario formale che tutti lo potrebbono leggere. Ecco un’esempio di un blog scritto in maniera casuale, ma allo stesso tempo ritiene l’uso “corretto” della grammatica, della punteggiatura.

Abbiamo un senso che l’autore ci vuole fare un’impressione favorevole con rispetto al suo facilità con la lingua scritta. Se questa “discussione” è stata fatta con SMS, o con instant messenger, non sarà così corretto e premeditata dal punto di vista grammaticale. Procediamo alla prossima entrata, che viene del sito populare italiano “Chatta.it” ed è scritta di una ragazza.

Ke fate?!
sono qui a
casetta... ke sto
vedendo un po' di
tv...

... speravo ke ti
saresti riuscito a
connettere....ed
invece... non hai
fatto in tempo...

...nn vedo l'ora di
sapere ke ne
pensi del video...
:)

stasera ke farete?

Io ancora nn lo
so ... fa
freddissimo...
troppo... un dolce
baciotto...


Come abbiamo visto, questo blog è scritta più come una poesia che un blog. In confronto con l’altro blog, cioè scritto aparentemente ad una audienza più generale (e, perciò, più formale), l’autrice ovviamente sta parlando direttamente con i suoi amici, o almeno persone che ne percepice come amici. Quindi, lei si sente più confortevole con l’uso di una specie di “grammatica flessibile” (cioè, parlata). Vediamo in questo blog delle abbreviazioni, le frase incomplete e la mancanza di lettere maiuscoli, tutte caratteristiche della CMC usata nel SMS, nella chat, e nel instant messenger, cose che io penso sono di solito dificile di trovare.
Qui possiamo vedere concretemente il concetto della “Diglossia scritta” – quando una persona sta parlando “IRT” (vuol dire “in real time”/”in tempo attuale”) si usa comunemente le abbreviazione e la lingua prevalente nella CMC; ma quando questa persona sta scrivendo un blog o un email, non è mai la stessa situazione, infatti è spesso più come un saggio o una lettera formale che un mezzo di comunicazione molto casuale.

Anche possiamo vedere — anche se magari non è utente in questo caso come “lingua”, però dimostra l’influsso del linguaggio informatica nella vita quotidiana — che queste abbreviazioni e termini del computer/SMS possono essere inteso comunemente giacchè sono spesso scritti sui muri. Quando sono andata alle Cinque Terre, per esempio, cambiava sulla Via dell’amore, dove ho visto tanti messaggi d'amore come TVB (ti voglio bene) o 6 bella (sei bella)che fino a molto recente non si può troverebbe là.

La lingua informatica, come qualsiasi altra linga, sta sempre cambiando in forma e con l’uso. Abbiamo visto anche che il linguaggio di SMS, chat, e l’instant messaging non è sempre il linguaggio dei blog o delle e-mail, quindi come tutte le altre lingue c’è una “diglossia” fra la lingua parlata/scritta, e la lingua formale/casuale. In più abbiamo discusso alcuni termini prestiti e calchi, acronimi, ed abbreviazioni che sono venuti usato comunemente sia in italiano sia in inglese, e non solo sulla rete. Il punto finale è che la lingua informatica, parlata o scritta, sta permeando la nostra vita. Esattamente come un madrelingua sa inerentemente come funziona una lingua, così è sviluppando la lingua informatica. Dieci o quindici anni nel futuro, i parlanti che hanno usato i computer o i telefonini da vita utelizzerano (o, almeno, sapranno) quasi ogni termine usato nella CMC. È una questione della generazione, e una verità che possiamo vedere sviluppando oggi. Nel caso della CMC e tutti i termini nella lingua informatica, come abbiamo visto con il caso dei cambiamenti del linguaggio in se stesso, potremmo dire con sicurezza che non è mai prevedibile il futuro.

Works Cited

Abbreviazioni da 1 a 50. 20 October 2007. PC World Italia online.

BBC World News conversation forum discussion: Writing Text Messages. 20 October 2007. BBC conversation forums.

Berruto, Gaetano. “Italiano parlato e comunicazione mediata dal computer”. Aspetti dell’italiano parlato. Tra lingua nazionale e varietà regionali. 12.13 (2003): 109-124.

Crystal, David. A Glossary of Textspeak and Netspeak. Edinburgh: Edinburgh University Press, 2004.

Crystal, David. “The Scope of Internet linguistics”. American Association for the Advancement of Science. 2005.

Daily Wrap-up: The Feed. 12 Dicembre 2007. G4tv online.

Fabbroni, Barbara. L’SMS: una tribù comunicativa. Roma: Edizioni Universitaria Romane, 2007.

Online Gamers: Something to w00t about. 11 December 2007. CBS news online.

Slangopedia, un fiume di parole (ABC). 19 Novembre 2007. L’espresso online.

No comments:

Post a Comment