My reaction to the story "Federigo degli Alberighi", from Giovanni Boccaccio's Decameron.
ITL396
Mignone
17 Marzo 2007
Federigo degli Alberighi - reazione
Chiaramente “Il Decamerone” è l’opera più conosciuta e influente di Giovanni Boccaccio (e veramente del Trecento nella sua totalità). Nella piccola storia di “Federigo degli Alberighi”, possiamo vedere due dei temi delineati nel nostro testo, che erano visibile nel medioevo ma anche negli anni che precedevano il Rinascimento: sempre l’amore e la cortesia. In questo brano, Federigo è innamorato con una donna che non lo ama, ma (a causa della cortesia e la “grandezza del suo animo”) alla fine la prende come moglie. Qui il tema d’amore è sopratutto il più importante, perché anche se lui è buona persona, deve soffrire prima di essere felice. La storia mi riporta alla mente un po’ la storia “The Gift of the Magi”, in quale i due protagonisti sacrificano i loro possessi più preziosi, soltanto per l’amore. È ovvio che Federigo è pazzo dell’amore, di nuovo un tema molto visibile nella letteratura dalle origini al Rinascimento. Di solito Boccaccio usa “l’amore” in un senso puramente sensuale, o in modo crudo, ma qui in questa storia non e cosi—l’idea di “cortesia” infatti è più centrale. È interessante l’ideologia ed i principi morali che sostiene la donna Giovanna—mi sembra che durante tutta la storia le non tratta Federigo con giustizia. Federigo mostra un grande rispetto alla donna Giovanna, così grande che poco a poco noi pensiamo che lui è un idiota. Ma quando lui perde il falcone, mi sono sentito triste; ovviamente i lettori dovrebbero avere compassione per lui. Come sappiamo, Giovanna lo acceta, ma soltanto dopo sono morti marito e figlio, e dopo che Federigo ha perso tutto. Alla fine, comunque, lei è redenta-- i due si sono sposati, e noi ci sentiamo felice perché finalmente Federigo è felice.
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